News
Presentato a Roma, il 22 novembre 2017 il rapporto GreenItaly 2017
La presentazione dell’ottavo rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere a Palazzo Chigi dimostra ha ancora una volta come la green economy sia la migliore risposta alla crisi e una sfida per il futuro. Lo dimostrano i numeri di GreenItaly 2017.
Nell’incontro è emerso sempre maggiore forza, la necessità di un’economia più sostenibile e a misura d’uomo e per questo più forte e competitiva. Per andare in questa direzione occorre incrociare innovazione e qualità con valori e coesione sociale; ricerca e tecnologia con design e bellezza, industria 4.0 e antichi saperi. La green economy è la frontiera più avanzata per cogliere queste opportunità e il nostro Paese è in prima fila e può parlare al mondo.
Alla prova dei numeri in Italia sono 355mila, ossia il 27,1% del totale, le aziende dell’industria e dei servizi che dal 2011 hanno investito, o lo faranno quest’anno, in tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2. Una quota che sale al 33,8% nell’industria manifatturiera, dove l’orientamento green si conferma un driver strategico per il made in Italy, traducendosi in maggiore competitività, crescita delle esportazioni, dei fatturati e dell’occupazione.
Come emerge dal rapporto alla nostra green economy si devono già 2milioni 972mila green jobs, ossia occupati che applicano competenze ambientali. Una cifra che corrisponde al 13,1% dell’occupazione complessiva nazionale, destinata a salire ancora entro dicembre. Dalla nostra economia “verde”, infatti, arriveranno quest’anno 320 mila green jobs e considerando anche le assunzioni per le quali sono richieste competenze green si aggiungono altri 863 mila occupati.
Insieme all’occupazione la green economy crea anche ricchezza: i quasi 3 milioni di green jobs italiani contribuiscono infatti alla formazione di 195,8 miliardi di euro di valore aggiunto, pari al 13,1% del totale complessivo.
Le aziende della green Italy, in particolare nel manifatturiero, sono quelle che innovano di più, crescono di più esportano di più: nel 2016 le medie imprese manifatturiere che investono green hanno incrementato l’export nel 49% dei casi, a fronte del 33% di quelle che non investono nel verde.
L’economia italiana, inoltre, vanta molti primati nelle performance ambientali. Per i consumi di energia, dalle 16,6 tonnellate di petrolio equivalente per milione di euro del 2008 siamo passati a 13,7: la Gran Bretagna ne brucia 8,3, la Francia 14,4, la Spagna 15 e la Germania meno di 18. L’Italia fa molto bene anche nella riduzione dei rifiuti. Con 41,7 tonnellate per ogni milione di euro prodotto (3 in meno del 2008) siamo i più efficienti in Europa, di nuovo molto meglio della Germania (65,5 tonnellate).
In allegato il rapporto completo.
» 24.11.2017Recenti
ALBO GESTORI AMBIENTALI - Validità iscrizioni fino al 29 giugno 2022.
Circularity Gap Report 2022 – Evento presentazione 19 gennaio 2022.
Presentazioni workshop IMPEL su EoW, sottoprodotti e REACH
D.L. n. 221/21 - Proroga dello stato di emergenza COVID (cd. decreto “Festività”).
Linee guida della Commissione UE in materia di aiuti di Stato per il clima, la tutela dell’ambiente
Pagina 23 di 352 pagine ‹ First < 21 22 23 24 25 > Last › Pagina precedente Pagina successiva